4 marzo 2008

Faccia a faccia

Ieri sera ad "Otto e mezzo" si è svolto un confronto memorabile tra i padroni di casa Ritanna Armeni, Lanfranco Pace e i super-ospiti Bruno Vespa ed Enrico Mentana. Titolo della puntata: Orfani del faccia a faccia. La trasmissione si svolge come sempre con un ritmo serrato e spiazzente dove i conduttori pongono delle domande scomodissime ed imbarazzanti a coloro che normalmente svolgono il loro stesso mestiere in altri orari. Come dice il titolo della puntata il tema centrale è la mancanza dei faccia a faccia in televisione. Infatti in questa campagna elettorale non avremmo confronti tra i candidati premier come sta avvenendo in America dove Obama e la Clinton quasi settimanalmente si incontrano in televisione scambiandosi accuse a volte anche pesanti. La stessa cosa è accaduta in Francia tra Sarkozy e la Royale e con molta probabilità accadrà in Spagna tra pochissimi giorni. Nella trasmissione de La7 è molto interessante l'ultima parte dove Pace citando una frase di Aldo Grasso chiede agli ospiti come mai non vengano mai fatte domande spiazzanti e scomode agli ospiti politici nelle cosiddette trasmissioni di approfondimento politico. Vespa si difende dicendo che lui non conosce i dati (parlando di tasse) e peciò non può chiedere ai politici dove hanno intenzione di prendere i soldi per abbassare le imposte. Ma mi domando io: è possibile che un giornalista che vorrebbe fare una trasmissione seria non conosce le cifre di cui parleranno i suoi ospiti così da chiedere loro delle spiegazioni? Immagino che questa sia una domanda a cui nessuno possa rispondere. Certo è però che visto il numero dei candidati (circa 11) risulta molto difficile condurre dei faccia a faccia senza che si trasformini in semplici spot elettorali. Bisognerebbe svolgere più trasmissioni dividendo i candidati in piccoli gruppi evitando però quella rigidità di tempi che ha contraddistinto i dibattiti del 2006. Sarebbe bello vedere uno scontro tipo quello tra Obama e la Clinton.

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