25 febbraio 2008

Alberto Sordi

Ieri erano cinque anni dalla scomparsa di Alberto Sordi. E' inutile elencare gli innumerevoli film dell'Albertone nazionale che spaziando dal comico al drammatico occupano oltre mezzo secolo della storia del cinema italiano. Vorrei però soffermarmi su ciò che ci ha lasciato il maggior attore italiano. Innanzitutto una serie lunghissima di interpretazioni dei più svariati e variopinti stereotipi dell'italiano medio, una serie di ritratti spesso conditi con una buona dose di autoironia, cattiveria, vigliaccheria e sarcasmo che hanno reso perfettamente l'idea della nostra sociètà. Il tutto con l'aggiunta della sua parlata romanesca che dava un ulteriore tocco di comicità. Insomma penso che Alberto Sordi possa essere veramente definito un monumento nazionale che incarnava tutti gli stati d'animo degli italiani. Basta ricordare La Grande guera, Il vigile, Il medico della mutua per capire come Sordi fosse un italiano e centomila.
E' importante perciò che venga ricordato e che i suoi film vengano proiettati costantemente non soltanto nell'anniversario della sua scomparsa. Ha senz'altro lasciato un vuoto in tutti l'italiani ma soprattutto nel cinema italiano che purtroppo non ha passato ottimi momenti dopo la scomparsa di alcuni mostri sacri come Sordi, Totò, Tognazzi e Manfredi.
In queste future settimane il corriere della sera pubblicherà una collana con i migliori film di Sordi sperando che l'Italia non perda una parte della propria identità.
Grazie Alberto.

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