10 febbraio 2008

10 febbraio: per non dimenticare


Da pochissimi anni il 10 febbraio è la giornata del ricordo dei morti nelle Foibe. Per chi non lo sapesse (cosa molto probabile visto che pochissimi libri di storia scolastici ne parlano) le foibe sono delle cavità nel terreno profonde decine di metri (simili a pozzi senz'acqua) dove furono gettati migliaia di italiani tra il 1943 ed il 1945.

Dopo l'armistizio dell' 8 settembre 1943 il territorio italiano in Istria e Dalmazia fu occupato dai militari del regime comunista jugoslavo comandato da Tito che utilizzarono le foibe come fosse comuni dopo aver ucciso a sangue freddo centinaia di italiani. Successivamente quei territori furono occupati dai nazisti e perciò l'eccidio fu fermato. Riprese però alla fine della guerra tra l'aprile ed il giugno del 1945 dove le foibe furono utilizzate dai soldati di Tito non solo per gettarvi i morti ma anche per uccidere; infatti migliaia di uomini, donne e bambini furono buttati ancora vivi in queste buche. L'eccidio continuò fino all'arrivo degli anglo-americani che occuparono la zona.

I morti furono molti ma i dati sulle vittime sono molto controversi. In media le vittime dovrebbero essere tra le dieci e le venti mila, ma sono tutti dati teorici poichè il regime di Tito distrusse anche tutti gli archivi anagrafici impedendo così una successiva ricostruzione del numero delle vittime.

E' importante sottolineare come le vittime fossero indifferentemente fascisti ed antifascisti, la loro colpa era solo quella di essere italiani. L'unica motivazione (futile) che spinse il regime jugoslavo a compiere quei massacri è l'appartenenza territoriale: gli jugoslavi rivendicavano l'Istria e la Dalmazia come propri territori che li erano stati sottratti con la vittoria italiana nella Grande Guerra.

E' importante sottolineare però come queste vicende non vengano narrate nei libri di storia e nemmeno citate dai professori italiani. Ciò probabilmente accade per una iniziale accondiscendenza da parte del partito comunista italiano in quegli anni, accondiscendenza che pare finalmente scomparsa visto le ultime dichiarazioni di Fausto Bertinotti sull'accaduto.

Tito fu accusato di crimini contro l'umanità oltre che per i massacri contro gli italiani anche per quelli commessi contro gli sloveni.

Infine è fondamentale ricordare questa tremenda pagina della nostra storia che vide la morte di migliaia di innocenti e l'esodo di circa 350 mila persone.

Ricordare i capitoli dolorosi delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata è un dovere a cui abbiamo mancato per oltre cinquant'anni. A questi poveri nostri fratelli che hanno pagato per tutta l'Italia la cambiale della Seconda Guerra Mondiale non abbiamo mostrato alcuna gratitudine, anzi, abbiamo cercato di cancellarli. Arrigo Petacco




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